Bruxelles, 20 maggio 2025 – Horizon Europe 2025 non è solo un fondo di ricerca. È la bussola strategica che orienta l’Unione Europea verso un futuro. In questo futuro, la transizione ecologica e la rivoluzione digitale non sono più utopie. Queste realtà diventano pilastri fondamentali per la competitività globale e il benessere dei suoi cittadini. L’UE fa un investimento senza precedenti di 7,3 miliardi di euro. Si impegna a consolidare la propria leadership nell’innovazione. Aspira a diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Questo percorso, tuttavia, è costellato di sfide concrete e di approcci divergenti tra gli Stati membri, come le dinamiche in Italia e Spagna dimostrano chiaramente.

Horizon Europe 2025: Il Motore dell’Innovazione Verde e Digitale Europea
La Commissione Europea, attraverso il piano Horizon Europe 2025, sta delineando una chiara rotta per il futuro del continente, ponendo la ricerca e l’innovazione al centro della ripresa economica e della risposta alle sfide del decennio. I 7,3 miliardi di euro stanziati non sono solo un’iniezione di capitali, ma un investimento strategico per plasmare un’economia più resiliente e sostenibile.
Al cuore del piano vi sono cinque pilastri fondamentali: energia pulita, tecnologie sostenibili, sicurezza, intelligenza artificiale (AI) e competitività industriale. Questa visione olistica si traduce in una precisa ripartizione dei fondi. Il 35% del budget è destinato a progetti legati al clima, energia e trasporti. L’8,8% è per la biodiversità. Il 36% è assegnato alla transizione digitale. C’è un’enfasi particolare sull’intelligenza artificiale, le infrastrutture digitali, l’analisi dei dati e la cybersicurezza.
Come dichiarato dalla commissaria per Ricerca e Innovazione, Ekaterina Zaharieva: “La forza economica dell’Europa, la sua competitività e la qualità della vita dipendono dalla ricerca e dall’innovazione. Il programma di lavoro Horizon Europe 2025 è pensato per spingere i confini della scienza. Vuole attrarre e trattenere i migliori talenti. Intende anche rafforzare il motore della ricerca europea e il suo ruolo a livello globale.” [(Fonte: Commissione Europea, programma Horizon Europe 2025)].

L’ambizione di diventare climate neutral entro il 2050 non è un mero slogan. È il cuore pulsante del Green Deal europeo, un patto che mira a coniugare crescita economica e sostenibilità ambientale. Questo significa azzerare il saldo tra emissioni prodotte e assorbite, attraverso un mix di decarbonizzazione dell’energia, innovazione nei trasporti e nell’industria, rilancio dell’economia circolare e protezione degli ecosistemi naturali. Horizon Europe finanzierà lo sviluppo di auto elettriche. Sosterrà anche le batterie sostenibili. Inoltre, promuoverà la diffusione di fonti rinnovabili e la produzione di idrogeno verde. Saranno supportati nuovi modelli di agricoltura rigenerativa e bioeconomia.
Un altro aspetto cruciale è la valorizzazione del capitale umano per contrastare la fuga di cervelli. Con un pacchetto da 500 milioni di euro per il triennio 2025-2027, la strategia “Choose Europe for Science” mira ad attrarre e trattenere i giovani ricercatori attraverso il potenziamento delle Borse Marie Skłodowska-Curie. A ciò si aggiungono i “super grant” dell’European Research Council, finanziamenti a lungo termine per i talenti di punta. L’obiettivo è costruire un ecosistema dell’innovazione più inclusivo e competitivo, capace di affrontare le sfide globali.

Le Diverse Velocità della Transizione: Italia e Spagna a Confronto
Nonostante la chiara direzione tracciata dall’UE, l’implementazione della transizione energetica e digitale mostra velocità e criticità diverse all’interno del continente. L’Italia, in particolare, si trova ad affrontare un gap di competitività significativo, evidenziato dai costi dell’energia.
Il Caro Energia in Italia: Un Ostacolo alla Competitività Industriale
Nel 2024, il prezzo medio dell’elettricità sulla Borsa italiana si è attestato a 108 euro per megawattora (MWh). Questo valore è nettamente superiore rispetto ai principali mercati europei. In Germania, costa 78 euro/MWh. Costa 63 euro in Spagna e 58 euro in Francia. Questo divario, sebbene in lieve diminuzione nei primi mesi del 2025, resta un freno per la competitività delle imprese italiane.
Secondo fonti accreditate di energy technologist di Enea – Studio Energia e Industria (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), l’industria italiana è il maggiore consumatore di energia elettrica, assorbendo circa il 45% del totale nazionale. La persistenza di costi elevati è in parte dovuta al ruolo ancora significativo del gas naturale nella formazione del prezzo. La marginalità degli impianti a gas a ciclo combinato, che fissano il prezzo dell’elettricità, si è attestata intorno al 60% nel 2024. L’analisi, che include dati del Joint Research Centre (JRC) indica che, anche con l’aumento della produzione di energia da rinnovabili, il ruolo del gas naturale nel fissare i prezzi non sarà messo in discussione nel breve-medio termine.

La Spagna: Un Modello di Crescita Trainato da Riforme e Rinnovabili
In contrasto con l’Italia, la Spagna emerge come un modello di crescita robusta e sostenibile. Con previsioni di crescita del PIL del 3,2% nel 2024 e del 2,6% nel 2025, la Spagna supera ampiamente le medie europee. Questo successo, come evidenziato dal Centro studi di Confindustria, è il risultato di un approccio multisettoriale, che include un’industria (+2,7%) e un settore dei servizi (+3,9%) in forte espansione, ma soprattutto un massiccio investimento in fonti energetiche alternative al gas, in particolare eolico e idraulico.
Il minor costo dell’energia in Spagna rispetto all’Italia (11 euro/MWh contro 80 euro/MWh a inizio maggio 2025) è un fattore chiave per la sua competitività. Inoltre, il governo spagnolo ha attuato importanti riforme strutturali, inclusa una riforma del mercato del lavoro nel 2023 e l’aumento del salario minimo interprofessionale. La domanda interna rimane il principale motore di crescita, sostenuta da un aumento dei salari reali e dell’occupazione, che beneficiano anche di un saldo migratorio positivo.
La Congestione della Rete Elettrica Italiana: Una Sfida Infrastrutturale
La rapida crescita delle rinnovabili in Italia, sebbene positiva, sta portando a una problematica infrastrutturale non indifferente: la congestione della rete elettrica. L’IREX Annual Report 2025 – Althesys presentato da Althesys, rivela un aumento delle ore in cui l’elettricità ha prezzi pari a zero o negativi, e un incremento dei casi di “curtailment” – energia prodotta che non può essere immessa in rete. Nel 2024, il 67% dell’energia venduta sul mercato italiano è stata offerta a costo zero o negativo, con picchi del 96% in Sardegna.
Per affrontare questa sfida, è cruciale aumentare la flessibilità della rete. Il report suggerisce l’utilizzo del MACSE (Meccanismo di Approvvigionamento a Capacità per il Sistema Elettrico) Fonti: Delibera ARERA – MACSE previsto per settembre 2025, per incentivare l’accumulo di energia su larga scala. Fondamentale è anche la riforma delle regole di gestione dell’energia in tempo reale, con l’introduzione del TIDE (Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico) da gennaio 2025, che permette una gestione integrata di piccoli impianti distribuiti. Le stime indicano che investire in flessibilità, con almeno 121 GWh di accumuli entro il 2035, è conveniente per evitare che la rete intasata rallenti la transizione verso le energie rinnovabili. Il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) prevede anche il rilancio del nucleare con 8 GW di nuova capacità entro il 2050 per garantire sicurezza energetica a lungo termine.

Investimenti Sostenibili 4.0: Il Sud Italia nel Cuore della Transizione
Per accelerare la transizione anche a livello locale, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha lanciato il bando Investimenti Sostenibili 4.0, con oltre 300 milioni di euro destinati alle micro, piccole e medie imprese (MPMI) del Sud Italia (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna). Questa iniziativa, gestita da Invitalia – Investimenti Sostenibili 4.0 mira a promuovere la trasformazione tecnologica e digitale, la competitività e la crescita sostenibile, in linea con il Piano Transizione 4.0.
I fondi agevolano l’acquisto di macchinari green e impianti a risparmio energetico. Facilitano anche le opere murarie connesse, il software e le certificazioni ambientali. Un contributo può coprire fino al 75% dei costi. L’obiettivo è supportare progetti che contribuiscano agli obiettivi di sostenibilità dell’UE, inclusa l’economia circolare e il risparmio energetico, assicurando il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm) Le domande possono essere inviate dal 20 maggio 2025, confermando l’impegno del governo per una transizione inclusiva e diffusa.

Le Fragilità Infrastrutturali: Il Caso dei Blackout in Spagna
Nonostante la crescita economica e l’impegno nelle rinnovabili, la Spagna ha recentemente evidenziato una vulnerabilità infrastrutturale con ripetuti blackout. Dopo il gigantesco blackout di fine aprile, un altro episodio ha interessato le linee telefoniche fisse, la rete internet e i numeri di emergenza del 112 in diverse regioni, inclusa Andalusia, Galizia e Paesi Baschi.
Secondo Telefónica, i problemi sono dovuti a “lavori di aggiornamento della rete”, ma la vicepremier e ministra della Transizione ecologica spagnola, Sara Aagesen, non ha escluso l’ipotesi di una sovratensione e, sebbene meno probabile, di un attacco hacker. Questo episodio evidenzia l’importanza di investire non solo nella produzione di energia, ma anche nella resilienza e sicurezza delle infrastrutture critiche, un monito valido per tutta l’Europa impegnata nella transizione digitale e energetica.
Horizon Europe 2025 guida la transizione verde e digitale europea con 7,3 miliardi di euro per competitività e neutralità climatica. L’Italia affronta costi energetici elevati e congestione di rete, diversamente dalla Spagna che cresce con riforme e rinnovabili, pur con fragilità infrastrutturali. Investimenti Sostenibili 4.0 supporta la transizione nel Sud Italia.
Tag:
Horizon Europe 2025, transizione ecologica, rivoluzione digitale, competitività globale, Commissione Europea, ricerca e innovazione, energia pulita, tecnologie sostenibili, sicurezza, intelligenza artificiale (AI), cybersicurezza, clima, biodiversità, Green Deal europeo, climate neutral, decarbonizzazione dell’energia, economia circolare, auto elettriche, fonti rinnovabili, idrogeno verde, valorizzazione del capitale umano, fuga di cervelli, Marie Skłodowska-Curie, European Research Council (ERC), ecosistema dell’innovazione, costi dell’energia, Borsa italiana, Enea, gas naturale, Joint Research Centre (JRC), Spagna, PIL, eolico, idraulico, riforme strutturali, domanda interna, congestione della rete elettrica, IREX Annual Report 2025, curtailment, flessibilità della rete, MACSE, accumulo di energia, TIDE, PNIEC, nucleare, Investimenti Sostenibili 4.0, Mimit, MPMI, Invitalia, Piano Transizione 4.0, DNSH, blackout, infrastrutture critiche, resilienza e sicurezza
Scopri di più da NRG News: Il Futuro a portata di Click
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.