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Ven. Giu 6th, 2025
La Pasta: Oltre la Tradizione, nel Cuore della Cucina Mondiale
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Origine e Diffusione: Un Viaggio Millenario

La pasta, alimento cardine della dieta mediterranea e simbolo dell’Italia nel mondo, vanta un’origine ben più antica e diffusa di quanto comunemente si creda. Le sue radici affondano in diverse culture millenarie, tra cui quelle degli antichi Egizi, Greci e Arabi, che già menzionavano preparazioni simili nei loro testi. È fondamentale sfatare la leggenda secondo cui sarebbe stata introdotta in Europa da Marco Polo, poiché la storia della pasta si è sviluppata in parallelo e in maniera indipendente in diverse aree del mondo.

Nel Mediterraneo, la pasta era già presente ai tempi della Magna Grecia e dell’Etruria con nomi diversi, arrivando poi a Roma. La sua versione più vicina a quella odierna si è consolidata in Italia durante il Rinascimento, grazie anche all’introduzione del pomodoro nel XVI secolo, che ha dato vita a piatti iconici. Nel corso del XVI secolo, la diffusione globale della pasta è stata accelerata da esploratori e migranti europei che la portarono nelle Americhe, rendendola un alimento essenziale in molte cucine internazionali. Oggi, l’Italia è indubbiamente il paese più associato alla pasta, non solo per la sua vasta varietà di formati e ricette, ma anche per la sua posizione dominante nel consumo e nell’esportazione. Il binomio pasta-Italia si è affermato definitivamente a partire dalla fine dell’Ottocento, trasformando questo alimento in un elemento identitario per gli italiani.

Il Mercato della Pasta: Numeri e Protagonisti

Italia Leader Indiscusso in Consumi ed Export

L’industria della pasta italiana si conferma un pilastro dell’economia agroalimentare, detenendo la leadership mondiale in termini di produzione, consumo ed export. L’Italia vanta il più alto consumo pro-capite di pasta al mondo, con circa 23 kg annui per persona. A livello globale, i consumi di pasta sono raddoppiati in dieci anni, passando da 9 a circa 17 milioni di tonnellate. Impressionante è la quota di pasta italiana sui mercati esteri: ben il 62% della produzione nazionale è destinato all’export, e si stima che un piatto di pasta su quattro consumato nel mondo sia prodotto in Italia.

Il valore del mercato della pasta italiana all’estero ha raggiunto cifre notevoli: 3,7 miliardi di euro nel 2022 (+31% rispetto all’anno precedente) e 3,8 miliardi di euro nel 2023, con oltre 2,2 milioni di tonnellate esportate. L’Italia rappresenta circa il 68% della produzione totale di pasta in Europa. Per quanto riguarda il mercato interno, le vendite di pasta secca nella grande distribuzione italiana hanno toccato i 750 milioni di euro nel primo trimestre del 2023, registrando un aumento del 4% rispetto al 2022. Il prezzo medio per chilogrammo è salito a 1,45 euro. A livello europeo, il valore del mercato della pasta è previsto in costante crescita, passando da 20,19 miliardi di USD nel 2023 a 31,25 miliardi di USD entro il 2029. Il settore impiega un numero crescente di addetti, raggiungendo quasi 19.700 nel 2023.

Gli Attori Chiave del Settore

Il mercato della pasta è caratterizzato da una forte competizione tra i principali produttori italiani e internazionali. Tra i giganti del settore, Barilla detiene la leadership con una quota di mercato del 25%, seguita da De Cecco (14,5%), Garofalo (8,2%), La Molisana (8%) e Rummo (7,8%). Altri attori significativi includono Divella e Voiello. Nel segmento della pasta senza glutine e proteica, emergono brand come Farabella, Massimo Zero, Piaceri Mediterranei e Schar.

Gli stakeholder dell’industria della pasta includono, oltre ai produttori di pasta, anche i molini che forniscono le farine (es. Molino Rachello, Bongiovanni, Mulino Padano, Perteghella, Casillo Next Gen Food), le associazioni di categoria come Unione Italiana Food e l’International Pasta Organization, e le agenzie di ricerca e analisi di mercato (es. Niq, IRI, Istat, Cribis, Businesscoot, Circana) che monitorano le tendenze e i volumi.

Tipologie, Formati e Farine: L’Innovazione a Tavola

Pasta Fresca, Secca e All’uovo: Tradizione e Innovazione

La pasta si distingue principalmente in due grandi categorie: pasta secca e pasta fresca. La pasta secca, ottenuta da semola di grano duro e acqua, rappresenta circa il 95% della produzione italiana ed è prodotta prevalentemente nel Centro e Sud Italia. La pasta fresca, spesso all’uovo (come tagliatelle, ravioli, tortellini) e realizzata con farina di grano tenero, costituisce il restante 5% ed è più diffusa nel Nord Italia. La pasta all’uovo si caratterizza per una sfoglia più porosa e un sapore più ricco, ideale per trattenere sughi. La varietà di formati di pasta è immensa e riflette la ricchezza delle tradizioni regionali italiane, dai classici spaghetti e penne rigate, alle forme regionali come le orecchiette e i fusilli.

Il Boom della Pasta Funzionale: Senza Glutine e Proteica

Il settore della pasta sta vivendo una fase di grande innovazione, spinta dalla crescente domanda di prodotti che rispondano a specifiche esigenze nutrizionali e tendenze salutistiche. La pasta senza glutine è un segmento in forte crescita, con un aumento delle vendite del 22% nel 2023 rispetto al 2020. Questa pasta è generalmente prodotta con farine alternative come mais, riso o un mix di entrambe, e spesso include uova per le varianti fresche.

Un’altra tendenza significativa è la pasta proteica, un mercato che ha superato i 2,1 miliardi di euro e ha visto un aumento del 6,2% negli acquisti nell’ultimo anno. Marchi come Barilla hanno lanciato linee ad alto contenuto proteico (Protein + con il 20% di proteine, combinando semola di grano duro e proteine di piselli), mentre De Cecco ha proposto una linea High Protein con semola di grano duro e un blend di farine di legumi (lenticchie, fave, piselli), che offre il 30% di proteine e un alto contenuto di fibre. Il Pastificio Garofalo ha introdotto “Strapasta“, con un aumento del 38% di proteine e 50% di fibre, realizzata senza aggiunta di legumi o additivi, ma utilizzando lo sfarinato Altograno (germe di grano disoleato). Molino e Pastificio Sgambaro ha sviluppato “Pastasole“, la prima pasta con semola di grano duro e farina di semi di girasole, un ingrediente sostenibile che aumenta le proteine (28%) e le fibre dimezzando i carboidrati.

Le Farine: Cuore della Pasta

La scelta delle farine per pasta è cruciale e determina la qualità e la consistenza del prodotto finale. Per la pasta secca, la materia prima d’elezione è la semola di grano duro, che conferisce la giusta tenacità e resistenza alla cottura. Per la pasta fresca e la pasta all’uovo, si utilizza prevalentemente la farina di grano tenero tipo 00, talvolta affiancata da farine come il “Granito” per ottenere una maggiore rugosità e una migliore aderenza ai sughi. L’innovazione ha portato all’uso di farine di legumi e semi (come piselli, lenticchie, fave, girasole) per le paste funzionali, ampliando il panorama delle materie prime impiegate.

Tendenze e Prospettive Future: La Pasta Che Conquista

Nuove Abitudini e Sfide di Mercato

Il mercato della pasta è dinamico e in continua evoluzione, adattandosi alle tendenze e alle nuove abitudini dei consumatori. Oltre alla ricerca di opzioni più salutari come la pasta senza glutine e la pasta proteica, cresce l’interesse per la sostenibilità (con l’uso di materie prime resilienti al cambiamento climatico e processi a basso impatto ambientale) e la tracciabilità del prodotto. Nonostante un leggero calo nei volumi della pasta secca in Italia, dovuto in parte all’inflazione e agli aumenti di prezzo, la spesa complessiva è cresciuta, con una tendenza a preferire varianti premium e di alta qualità. Nel 2024, alcune strategie di mercato hanno portato a un calo dei prezzi della pasta (fino al -5% nel primo semestre), innescando una maggiore competitività.

Strategie di Diffusione e Conquista dei Mercati

La pasta italiana continua a conquistare i mercati globali grazie a un mix di tradizione, innovazione e qualità. Le strategie di diffusione si basano sull’eccellenza delle materie prime, la diversificazione dell’offerta (includendo prodotti funzionali e biologici), l’innovazione tecnologica nei processi produttivi e un forte legame con il territorio e la cultura italiana. L’export rimane un motore fondamentale di crescita, con l’Italia che consolida la sua posizione di leader mondiale. Le aziende puntano sempre più su materie prime locali, ampliamento di gamma e sinergie per mantenere la loro competitività in un mercato maturo ma ricco di opportunità, soprattutto all’estero.


La pasta, pilastro globale della cucina, è un prodotto alimentare dalle origini millenarie e dalla diffusione mondiale, con l’Italia leader incontrastato per consumi ed export. Il suo mercato, che vale miliardi di euro e continua a crescere, è trainato da innovazione nelle tipologie come la pasta senza glutine e proteica, l’uso di nuove farine, e un’attenzione crescente alla sostenibilità, con attori chiave italiani che dominano la scena globale e ne guidano le tendenze future.

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di kai_zen

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