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Lun. Giu 9th, 2025

L’Era della Disgregazione: Mappa per un Mondo Sotto lo Shock della Politica USA

di kai_zen
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Un’analisi aggiornata delle tendenze globali e una strategia di resilienza in un’epoca definita dal ritorno dell’ “America First” e dalla frammentazione accelerata dell’ordine mondiale.

L’elezione di Donald Trump e i primi mesi della sua presidenza hanno trasformato le crepe del sistema globale in voragini. La sua politica estera ed economica non è un semplice cambio di amministrazione, ma un terremoto che sta scuotendo le fondamenta dell’ordine post-Guerra Fredda. L’imposizione di tariffe generalizzate, il disimpegno dichiarato dalle alleanze tradizionali e l’abbandono degli accordi sul clima stanno costringendo ogni nazione e blocco continentale a una ricalibrazione strategica radicale e urgente. Il protezionismo non è più una tentazione, è diventato la norma della prima potenza mondiale. Analizzare questo nuovo paradigma è l’unica via per non esserne travolti.


Gli Ultimi 20 Anni: Cronaca di una Frattura Definitiva

La storia recente non è più una linea continua. Il periodo 2021-2024, con l’amministrazione Biden, può essere letto a posteriori come un breve interregno, un tentativo di restaurare un multilateralismo che la storia ha superato. La vera frattura, che ha inaugurato questa nuova era, è stata l’elezione americana del 2024. Questo evento non è sorto dal nulla, ma è stato l’approdo quasi inevitabile di forze profonde che hanno plasmato le nostre società per due decenni.

I tre grandi catalizzatori globali del passato recente — la crisi finanziaria, la rivoluzione tecnologica e la pandemia — hanno di fatto creato il terreno fertile per l’odierna disgregazione, e solo oggi possiamo comprenderne appieno la portata:

  1. La Crisi del 2008 non ha solo causato una recessione, ma ha generato la profonda disuguaglianza e la rabbia anti-establishment che hanno alimentato in modo decisivo l’ondata nazionalista, il cui culmine è stata la vittoria di Trump.
  2. La Rivoluzione Tecnologica ha creato giganti aziendali la cui immensa potenza economica e informativa è oggi uno degli arsenali principali nella competizione geopolitica, in particolare nella battaglia per il dominio sui semiconduttori e l’intelligenza artificiale.
  3. La Pandemia di COVID-19 ha definitivamente sdoganato l’intervento statale e la necessità di “onshoring” (riportare la produzione in patria), trasformando la vulnerabilità delle catene del valore globali nel principale argomento a sostegno del nuovo dogma protezionista dell’amministrazione USA.

Il Macro Algoritmo del 2025: Le Forze della Disgregazione

L’algoritmo che governa il presente è stato brutalmente semplificato. La tensione geopolitica è diventata la variabile dominante, che subordina a sé tutte le altre.

  1. Shock Geopolitico (Disgregazione Attiva): La politica “America First” non è isolazionista, ma unilateralista e aggressiva. L’obiettivo è smantellare il sistema multilaterale per sostituirlo con una serie di accordi bilaterali favorevoli agli USA. L’imposizione di un dazio universale del 10% su tutte le importazioni e la minaccia di tariffe punitive fino al 60% sulla Cina hanno gettato il commercio globale nel caos.
  2. Imperativo Ecologico Ignorato: L’amministrazione USA ha avviato il processo di ritiro dall’Accordo di Parigi e sta attivamente smantellando le normative ambientali interne per favorire la produzione di combustibili fossili. Questo ha creato una frattura insanabile con l’Unione Europea e altri paesi impegnati nella transizione verde, trasformando il clima da area di cooperazione a fronte di scontro economico.
  3. Accelerazione dello “Splinternet“: La guerra tecnologica con la Cina si è intensificata. Il controllo sull’export di chip e software di IA viene usato come arma per bloccare lo sviluppo cinese, spingendo Pechino a creare un ecosistema tecnologico e finanziario completamente autonomo e alternativo (basato sul CIPS invece che sullo SWIFT, e su un’infrastruttura tecnologica proprietaria).
  4. Pressione Demografica e Crisi delle Alleanze: La messa in discussione della solidarietà all’interno della NATO e la richiesta di pagamenti per la “protezione” americana stanno lasciando l’Europa di fronte alla sua vulnerabilità strategica, specialmente con il fronte ucraino in una fase critica. Le pressioni migratorie vengono ora gestite con politiche ancora più restrittive.
  5. Capitalismo Politico: La finanza e le grandi aziende non operano più in un mercato globale neutrale. Devono allinearsi alle priorità politiche della superpotenza di riferimento. Le decisioni di investimento sono dominate dal rischio politico e dalla necessità di “scegliere da che parte stare”.

I Nuovi Architetti e le Loro Strategie di Sopravvivenza

La mappa del potere è stata ridisegnata.

  • Donald Trump (USA): È l’agente del caos calcolato. La sua strategia è usare la potenza economica e militare americana per forzare una rinegoziazione di tutti i patti esistenti. La sua base politica interna esige risultati rapidi in termini di posti di lavoro manifatturieri, ignorando le conseguenze inflazionistiche e le ritorsioni commerciali che già si stanno materializzando. Non sta portando il mondo da nessuna parte, lo sta rompendo in pezzi per vedere quali può raccogliere.
  • Xi Jinping (Cina): Sta capitalizzando sul caos. Si presenta paradossalmente come il nuovo difensore della stabilità, del libero scambio e della globalizzazione. Accelera la Belt and Road Initiative e la de-dollarizzazione degli scambi all’interno del blocco BRICS+, offrendo un’alternativa prevedibile (anche se autoritaria) all’imprevedibilità americana. La sua è una strategia paziente per costruire un ordine mondiale sino-centrico.
  • Ursula von der Leyen (Unione Europea): È in modalità crisi permanente. La politica USA ha reso la “strategia dell’autonomia strategica” non più un’opzione, ma una questione di sopravvivenza. L’UE sta reagendo con tariffe di ritorsione e accelerando il Green Deal non solo come politica climatica, ma come scudo di politica industriale. Il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) è diventato uno strumento di difesa commerciale contro i prodotti americani ad alta intensità di carbonio. La spesa per la difesa europea sta aumentando vertiginosamente.
  • Leader Finanziari (es. Larry Fink, BlackRock): Il mantra ESG (Environmental, Social, Governance) è in piena ritirata. Sotto attacco politico negli USA e di fronte a un mercato dominato dall’incertezza, i grandi gestori di fondi stanno riprioritizzando la sicurezza e la redditività a breve termine. Il rischio politico ora pesa più di quello climatico nelle decisioni di allocazione del capitale.

Dove ci stanno portando? Verso un mondo di blocchi economici fortificati, con alte barriere commerciali, catene di approvvigionamento regionalizzate e una competizione feroce per le risorse. Un mondo più povero, più pericoloso e meno capace di affrontare sfide collettive.


Trattato per la Resilienza in un Mondo Frammentato

Il “Nuovo Patto Globale” cooperativo è, al momento, fuori portata. La strategia deve cambiare: non più cercare un’armonia globale, ma costruire una resilienza locale, regionale e di blocco. Le proposte seguenti sono un manifesto per navigare l’Era della Disgregazione.

1. Pilastro Economico: La Fortezza della Resilienza

  • Obiettivo: Isolare l’economia reale dagli shock politici esterni.
  • Strumenti:
    • Onshoring e “Friend-shoring” Strategico: Non solo riportare la produzione in patria, ma costruire catene di approvvigionamento resilienti con nazioni politicamente alleate e geograficamente vicine. Per l’Europa, questo significa rafforzare il mercato unico e integrare le economie del Nord Africa e dei Balcani.
    • Sviluppo di Sistemi di Pagamento Alternativi: L’Europa deve accelerare lo sviluppo dell’Euro Digitale e creare meccanismi (come l’INSTEX, originariamente pensato per l’Iran) per commerciare con il resto del mondo senza dipendere dal dollaro e dal sistema SWIFT, vulnerabili alle sanzioni USA.
    • Protezionismo Verde: Utilizzare gli standard ambientali e sociali (come il CBAM) non solo per proteggere il clima, ma anche come legittimo strumento di politica industriale per difendere le imprese che investono nella sostenibilità da concorrenti che operano senza vincoli ambientali.

2. Pilastro Politico-Istituzionale: Alleanze dei Volenterosi

  • Obiettivo: Creare meccanismi di governance efficaci al di fuori delle istituzioni globali paralizzate.
  • Strumenti:
    • Rafforzamento dell’Asse UE-Giappone-Canada-Australia: Creare un blocco di democrazie di mercato impegnate nel multilateralismo e nella transizione verde, coordinando le politiche commerciali e di sicurezza per fare da contrappeso sia all’unilateralismo USA che all’autoritarismo cinese.
    • Difesa Europea Integrata: La minaccia di disimpegno americano deve essere la spinta finale per creare una vera unione della difesa europea, con comandi integrati, appalti congiunti e una forza di reazione rapida autonoma.
    • Diplomazia verso il “Global South”: Offrire ai paesi emergenti un’alternativa di partenariato basata su regole e sviluppo sostenibile, in diretta competizione con il modello cinese e l’approccio puramente transazionale americano.

3. Pilastro Sociale e Industriale: Il Patto della Sicurezza Interna

  • Obiettivo: Garantire la coesione sociale interna mentre il mondo esterno diventa più ostile.
  • Strumenti:
    • Reddito di Transizione e “Conto Formazione”: Di fronte agli shock occupazionali causati dalle guerre commerciali, servono strumenti agili. Non un reddito di base universale, forse troppo costoso, ma un “reddito di transizione” per chi perde il lavoro a causa della ristrutturazione economica globale, abbinato a un “conto formazione” obbligatorio per la riqualificazione continua.
    • Economia Circolare come Strategia di Sicurezza Nazionale: Il riciclo e il riuso delle materie prime non è più solo una scelta ecologica, ma una necessità strategica per ridurre la dipendenza da fornitori esteri inaffidabili. Il “Diritto alla Riparazione” diventa una politica di sicurezza industriale.
    • Investimenti in Infrastrutture Critiche: Reti energetiche, idriche, digitali e sanitarie devono essere modernizzate e protette, considerandole asset strategici nazionali da difendere da attacchi esterni (fisici o informatici).

Responsabilità nell’Era del Caos

Stiamo rischiando una “Grande Regressione” a un mondo simile a quello degli anni ’30, caratterizzato da blocchi rivali, depressione economica e conflitti localizzati che rischiano di allargarsi. La speranza non può più risiedere in un’illuminata cooperazione globale dall’alto. Oggi, la speranza è un atto di resistenza e costruzione resiliente.

La nostra responsabilità individuale e collettiva è cambiata. Ora consiste nel sostenere le economie locali e regionali, nel pretendere dai nostri governi politiche di autonomia strategica, nel difendere le istituzioni democratiche dalla polarizzazione importata dall’estero e nel costruire comunità più forti e coese, capaci di assorbire gli shock esterni. Il mondo si sta rompendo. Il nostro compito è assicurarci di avere un posto sicuro dove stare quando i pezzi cadranno.


Tag:

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Fonti :

  1. Reuters / Bloomberg:“EU Finalizes Retaliatory Tariffs on $50 Billion of US Goods Following Universal Levy” (Articoli di notizie che coprono le reazioni alle politiche commerciali USA).
    • Piattaforma: https://www.reuters.com/ e https://www.bloomberg.com/
  2. Council on Foreign Relations (CFR):“Navigating the New Geopolitical Reality: A Strategy for Europe After America First’s Return” (Analisi approfondita sulle opzioni strategiche per l’Europa).
    • Piattaforma: https://www.cfr.org/
  3. International Monetary Fund (IMF) – World Economic Outlook Update:“Global Growth Slows Sharply Amid Trade Fragmentation and Policy Uncertainty” (Rappo unrto che quantifica l’impatto economico delle nuove politiche).
    • Piattaforma: https://www.imf.org/en/Publications/WEO
  4. European Commission:“Strategic Autonomy in Action: The EU’s Plan to Secure Critical Supply Chains” (Documento programmatico sulle nuove politiche industriali e di sicurezza dell’UE).
    • Piattaforma: https://commission.europa.eu/
  5. Mercator Institute for China Studies (MERICS):“China’s Opportunity: How Beijing is Framing a New Vision of Globalization” (Analisi di come la Cina sta sfruttando il vuoto lasciato dagli USA).
    • Piattaforma: https://merics.org/en
  6. Peterson Institute for International Economics (PIIE):“The True Cost of Tariffs: Inflationary Pressures and Supply Chain Disruptions in the US Economy” (Studio economico sugli impatti interni delle politiche di Trump).
    • Piattaforma: https://www.piie.com/


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